Di Mario Picconi
Questo principio applicato alle arti marziali esprime un concetto molto importante legato alla pratica cosiddetta “interna” (NeiJia), rappresenta l’atteggiamento ottimale al quale aspirare in una situazione di combattimento o comunque nell’eseguire i movimenti e le tecniche. Letteralmente WU significa “non”, “negativo” o “nessuno”, WEI significa “azione”, ”fare” o “sforzarsi”; la traduzione letterale di WU WEI sarebbe NON AZIONE, è questo un classico esempio di terminologia legata al kungfu che si esprime con termini apparentemente in contraddizione fra loro, anzi, per meglio dire bisogna fare un richiamo al fatto che la lingua cinese è composta da ideogrammi non da parole con un senso compiuto, cioè è una lingua simbolica, per cui i termini non assumono un significato in quanto tali, ma si modificano in relazione al contesto cui si fa riferimento. Questo modo di interpretare i concetti legati alle arti marziali ha lasciato spesso spazio ad interpretazioni poco corrette, in questo caso, wu wei, è stato spesso interpretato come un atteggiamento passivo, non-attivo. Wu wei è correttamente definito come azione attraverso la non-azione, in pratica è un’azione spontanea ma al tempo stesso un movimento compiuto con abilità ed efficacia sviluppato secondo il concetto di agire laddove non si incontra resistenza. Assimilare il concetto di wu wei nel kungfu vuol dire sviluppare una capacità di risposta del corpo che avviene spontaneamente, correttamente e col minimo sforzo, potremo quindi definirla all’occidentale come capacità di ottimizzare un movimento. L’errore che viene comunemente fatto a questo punto è però quello di analizzare le cose secondo una mentalità razionale propriamente occidentale, infatti queste risposte “ottimizzate” si basano sulla conoscenza di princìpi, strutture, allineamenti, ritmo, sincronia ecc… Ma il wu wei non deriva da un’intelligenza razionale, ma da una “intelligenza” acquisita nel corpo unicamente attraverso una forma di allenamento corretta e ripetitiva che consenta di acquisire una modalità di risposta spontanea. Questa acquisizione richiede uno studio continuativo delle tecniche fondamentali ed un passaggio dell’acquisizione a livelli, ora ogni studente nel corso di questo tipo di studio incontrerà difficoltà soggettive che risentono di aspetti fisici e caratteriali propri, per cui oltre allo studio standard degli esercizi e delle tecniche ogni allievo dovrà imparare ad osservarsi e incrementare lo studio laddove ci sono delle carenze specifiche; ecco che in questo caso, occorre fare un lavoro cosiddetto “razionale” insieme all’insegnante per cercare di capire quali siano le lacune ed i limiti personali di ognuno ed è in questi termini che lo studio avanzato della nostra disciplina si “personalizza”. Ed è proprio questo il nodo che consente all’allievo di fare il proprio personale salto di qualità. Ricercare il proprio wu wei significa uscire dagli schematismi del periodo di base e rivedere quello che si è acquisito sotto una luce più approfondita che richiede un forte atteggiamento critico trasformato in un forte desiderio di superare i propri limiti personali. Allora non sarà strettamente necessario studiare forme complesse o tecniche segrete ma avere l’umiltà di ripartire ogni volta daccapo, da come si cammina, prima di spiccare di nuovo il volo verso un livello di apprendimento più profondo. Usare il termine “approfondimento” è quanto mai appropriato infatti l’obbiettivo non è quello di spingersi in alto, al di fuori di noi, per evolvere la nostra pratica, ma invece fare un passo “dentro” di noi per riuscire ad esprimere una cosa che già possediamo, un’abilità innata, che però richiede una conoscenza del corpo e della propria mente per poter essere espressa. Ecco che il termine WU – negazione si può riferire all’uso della mente razionale inquinata spesso da troppe cose come i nostri preconcetti e le nostre limitazioni, e il termine WEI – sforzarsi indica l’azione di andare comunque avanti contro ogni ostacolo nella nostra ricerca personale; il senso compiuto di WU WEI non-azione ora diventa invece ricco di un tipo di azione volta a far emergere in noi una naturalezza ed una spontaneità di azione che deve essere propria di una persona libera da vincoli e incertezze per poter agire in accordo con le contingenze che richiede una determinata situazione, questo si addice ad un vero esperto nell’arte del kung fu.
1 Comment
Luca
17/10/2022 18:30:07
Eccellente descrizione che porta ad una attenta e profonda riflessione del nostro personale modo di agire. Grazie.
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