Che cosa significa essere centrato ? In termini di Qi Gong , significa avere energia dal centro del corpo. Il centro si chiama Dantian, che significa "campo dell'elisir " per la medicina cinese è un luogo per immagazzinare l'energia che proviene dalle attività respiratorie e metaboliche, questo luogo è un’area localizzata dai 3 ai 7 cm sotto l’ombelico; il termine “dan” significa “elisir” e questo termine deriva da un’antica pratica taoista in cui si cercava di scoprire l’elisir dell’eterna giovinezza fondendo e purificando determinati minerali. In tempi antichi i praticanti di qigong scoprirono che era possibile ottenere uno stato di rilassamento e tranquillità concentrando l’attenzione sulla parte inferiore dell’addome, questa azione produce anche una sensazione di calore in quest’area, per cui è stata assimilata ad un crogiuolo al cui interno verrebbero fuse queste sostanze preziose. Ancora oggi si pensa al Dantian come un serbatoio in cui accumulare e poter disporre di una certa quantità di energia “qi”, tradotta anche come forza interiore, secondo la medicina cinese il Dantian, corrisponde anche a funzioni di eliminazione di sostanze impure dal corpo e alla funzione della riproduzione in quanto è connesso con le attività del rene e del sangue. Nel corpo umano esistono 3 Dantian, che sono 3 aree: inferiore, media e superiore che immagazzinano rispettivamente: jing, qi e shen che sono considerati i 3 tesori dell’uomo. Solitamente quando ci si riferisce a un Dantian si pensa a quello inferiore che è la zona di accumulo di questa sostanza preziosa detta Jing, dalla quale si producono le altre sostanze, ma questa è una trattazione che prevede lo studio delle basi della medicina cinese… L’essenza del discorso è che il Dantian rappresenta una fonte di alimentazione di energia fisica, vitalità sessuale e potere spirituale dell’individuo. Psicologicamente concentrarsi sul Dantien produce una sensazione di stabilità e di equilibrio, ed è per questo che è una procedura fondamentale nel qigong sia all’inizio che alla fine degli esercizi, in quanto precedentemente si cerca di fare ricorso a questa postura per concentrarsi e accedere a quello stato di calma e distacco dai problemi di tutti i giorni; una volta eseguiti gli esercizi occorre fare di nuovo riferimento a questa zona per riportare verso il centro del corpo le energie messe in movimento ed evitare la dispersione per poter mantenere lo stato di calma e tranquillità. Il termine Dantian è spesso usato in modo intercambiabile con la parola giapponese " Hara ", che letteralmente significa semplicemente "pancia", nella tradizione cinese e giapponese , è considerato il centro fisico di gravità del corpo umano oltre che la sede di energia interna . Un maestro di tai chi, qi gong, calligrafia, spada, cerimonia del tè, arti marziali o discipline analoghe si mantiene, come si dice nella tradizione giapponese, connesso con il proprio “hara”, come la fonte di tutte le sue azioni e del suo essere. Quando una persona è collegata al proprio centro, non solo ha più energia fisica e vitalità , ma è anche più stabile emotivamente; immaginate se lo stress e i saliscendi continui della vita, non vi possano influenzare o abbattere, immaginate di non sentirvi spinti e tirati fuori equilibrio dalle persone della vostra vita, dai rapporti di lavoro alle relazioni familiari; quando siete centrati, queste situazioni non influiscono negativamente, ma possono diventare delle sfide per migliorarvi, avendo l'energia nel centro, si diventa molto più intraprendenti ed energici. Esercizio: respirazione profonda addominale (respirazione sul Dantian) 1. Sedersi su una sedia con la schiena dritta e portare entrambe le mani sul basso addome. 2. Inspirate ed espirate attraverso il naso, espirando, immaginate che tutta l’aria trovi una via d'uscita per ripulire i polmoni. Durante la respirazione "normale", di solito espiriamo solo il 40 % dell’ aria, questo lascia poco spazio per prendere un respiro profondo, quindi, in fondo all’espirazione, vedete se è possibile espirare un po 'di più. 3. Poi, inspirate giù nel basso addome in modo che il ventre si espande. 4. Questo permette al diaframma di rilassarsi e all'aria di circolare nelle zone più profonde dei polmoni. 5. Espirare e spremere delicatamente l'aria dal basso addome. 6. Continuare con una respirazione profonda pieno nel basso addome. Nel corso di questo esercizio di respirazione, tenere il petto rilassato. 7. Visualizzare una palla di energia, come un piccolo sole, che cresce nel vostro Dantian. Con ogni respiro vedete questa luce che cresce sempre più brillante. Praticate questa respirazione per almeno 3-5 minuti (10 minuti è l'ideale). Durante la giornata, prendete una o due momenti per respirare con il Dantian, respiri per ricaricare la vostra energia interna.
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Le basi teoriche del qigong sono le stesse della medicina tradizionale cinese (MTC), in quanto questa disciplina ne è parte integrante, come anche il taijiquan. Il princìpio di base secondo il quale l’uomo e la natura costituiscono un insieme organico è alla base della MTC e del qigong. Il "qi" è quella sostanza alla base della vita, che in natura si presenta in varie forme, e nel corpo umano prende la forma delle sostanze fondamentali: jing, qi e shen dette i "tre tesori”. Il qigong si occupa di assicurare una libera circolazione di questa energia detta “qi” e di fare in modo che il collegamento fra le varie parti del corpo e l’ambiente esterno sia armonico. Come possono degli esercizi agire così profondamente? Perché si basano sull’unione del movimento con il respiro guidati dalla mente, questi tre aspetti fisico, energetico e psichico rappresentano gli elementi che consentono la trasformazione delle sostanze nel corpo e l’uso simultaneo comporta una partecipazione attiva di tutti i sistemi, muscolo-scheletrico, cardiocircolatorio e neuroendocrino. Le azioni vengono bilanciate secondo il princìpio dello yin e dello yang e coordinate, quindi, in un equilibrio di movimenti armonici, che assicurano il libero fluire del qi nel corpo; senza questi accorgimenti gli esercizi diventano semplici movimenti di ginnastica dolce e non esprimono appieno il loro profondo potenziale. La teoria dei 5 movimenti espone un altro princìpio fondamentale, quello del legame fra tutte le strutture interne del corpo che avviene secondo dei precisi ritmi, detti di " generazione e controllo", questi rapporti costituiscono un importante indicazione per la messa a punto di esercizi del qigong che comportano il coinvolgimento di diverse parti del corpo, la direzione del qi impressa con gli esercizi, il tipo di repirazione da usare e l’azione di guida della mente. La teoria dei meridiani (jingluo) rappresenta il princìpio secondo il quale il qi fluisce attraverso una rete di canali che attraversano la superficie del corpo e lo collegano con gli organi interni, infatti secondo la MTC, le malattie si possono manifestare anche come un’ostruzione di questi canali; dove il qi o il sangue non scorrono liberamente, per cui l’agopuntura, il massaggio tuina o il qigong si propongono di agire sui meridiani e sui punti di agopuntura associati per liberare il qi e di conseguenza anche il sangue a vantaggio di tutta la circolazione energetica nel corpo. La teoria degli organi interni e dei visceri (zhangfu) rappresenta il princìpio secondo il quale gli organi accumulano le sostanze che mantengono in vita l’organismo, per cui gli esercizi finalizzati al mantenimento del loro livello funzionale promuovono in ultima analisi la formazione dei tre tesori (jing, qi e shen), che sono quindi inseparabili e interconnessi, nella pratica del qigong esiste un detto: “esercita il jing e trasformalo in qi”, in questo modo la forza motrice si trasforma in energia e viene guidata nel corpo dalla mente-spirito (shen) così il qigong diventa una pratica finalizzata al mantenimento della salute e al miglioramento dell’equilibrio psico-fisico. |
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